“Per conoscere il significato della bellezza, dell’amore o di qualsiasi cosiddetto valore della vita, dobbiamo abbandonarci alla partecipazione.”
Rollo May
Linea editoriale e responsabilità
Nuova Ciminiera muove dal desiderio di essere, per quanto possibile, un punto di scambio fra l’azione artistica e la realtà circostante. Un sito, in questo senso, militante. Abbiamo immaginato delle linee guida che possano servirci nel tentativo di mappare quello che ci pare emergere come inizio di una nuova stagione o, forse, come urgenza di una fuoriuscita:
- Non serve riproporre un astratto legame fra letteratura e società, fra arte e politica, per capire che in questa epoca la creazione artistica si trova davanti ad un compito urgente: abitare il confine della marginalità, in cui la società tecnocratica l’ha relegata, come fosse un luogo privilegiato per testimoniare l’apertura alla nuda vita dell’uomo in carne ed ossa. La realtà infatti non è una lucida superficie, ma un luogo poroso, inquieto e possibile, dentro cui è necessario esercitare il proprio impegno, perché è al fondo di questo impegno, come diceva Tonino Bello, che si trova il senso della morte come quello della vita.
- La condizione della marginalità e della precarietà, che la poesia più di ogni altra forma artistica conosce, è infatti della stessa natura di quella che molti uomini e donne, prodotti di scarto dal tardo capitalismo, vivono, nelle zone periferiche del mondo, come nel cuore delle metropoli. L’onnipotenza tecnica si rivolge al singolo individuo, un soggetto astratto verso sui tutti noi desideriamo convergere, disincarnato, teso alla cancellazione del limite come una sorta di oltre-uomo, che ci attrae proprio perché non può essere afferrato. Per questo forse è bene che una letteratura nuova, “in uscita”, si rivolga piuttosto a un soggetto-in-relazione, precario e concreto, ambendo per questa via a costruire una sorta di controambiente (McLuhan) da cui osservare la realtà da un diverso punto di vista.
- Siamo fatti di una mancanza (Luzi) che ci interroga. Senza necessariamente ricorrere al vocabolario della metafisica tradizionale, riconoscere che questo è un dato di fatto ci pare un fatto di semplice razionalità: siamo abitati da un senso di dismisura, di eccedenza che ci tende verso un compito, verso un fine che non è eliminare la fine, ma trovare un senso e un significato alle nostre esistenze, per essere vivi e rendere meno inospitali le nostre solitudini. La poesia e le arti, le letterature circostanti, agiscono all’interno di questa tensione come un medium che ci dovrebbe parlare delle verità che riguardano l’essere umano. Nuova Ciminiera è il luogo in cui porsi, quindi, queste domande: è ancora possibile questa funzione dell’arte e della letteratura? È, nel caso, auspicabile? In altre parole, la letteratura è ancora in grado di dire la verità?
- Ci pare ancora valida l’idea che la letteratura, e la poesia in particolare, attraverso la rappresentazione o la narrazione di quei frammenti di vita nei quali il senso si è come concentrato, possa svolgere una funzione profondamente educativa che può essere, fortinianamente, tradotta con la capacità di far intravedere “diverse possibilità d’uso della nostra esistenza”. Il fatto stesso di pensare che una diversa possibilità d’uso sia immaginabile, significa coltivare l’idea che l’uomo sia fatto per la nascita, almeno quanto lo è per la morte. Essere fatto per la nascita significa posizionarsi ad un polo opposto rispetto al nichilismo più sciatto, significa concepire l’idea di un possibile codice della gioia che è contrario a quello contenuto nelle promesse della tarda modernità.
- Fedeli a questa idea, insieme a recensioni e articoli distesi, proporremo testi e opere nella loro assoluta nudità, senza biglietti da visita o credenziali. Così come chiameremo gli autori ad aprire al pubblico ciò che si cela dietro le quinte del loro lavoro quotidiano. Le rubriche, di norma assegnate a un responsabile che ne decide la linea in accordo con la direzione, ospiteranno, in maniera assolutamente paritetica e senza accanimenti anagrafico-tematico-classificatori, nomi celebri a fianco di esordienti.
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La responsabilità degli articoli (“post”) è dei singoli collaboratori, che ne rispondono interamente e legalmente.