RIVISTA “CIMINIERA”: dall’editoriale del n.16, marzo 2005
di Filippo Davoli e Gabriel Del Sarto
“Per conoscere il significato della bellezza, dell’amore o di qualsiasi cosiddetto valore della vita, dobbiamo abbandonarci alla partecipazione. Così, facendone esperienza, noi li conosceremo ‘sulla nostra pelle’, come dice Keats. È pura follia pensare di poter conoscere un altro attraverso l’analisi o delle formule; qui la comprensione in quanto partecipazione trova i suoi veri termini. In altre parole, è impossibile conoscere un’altra persona senza esserne innamorati, in senso lato.”
Rollo May
Nuova Ciminiera si muove da un desiderio di descrizione delle arti circostanti. Un sito, in questo senso, militante. Prima di tutto, quindi, l’ascolto come arte, la più ardua.
La poesia e le arti, le letterature circostanti, nel loro compito più alto e nei loro risultati migliori, sono un medium che ci parla dell’uomo, e delle verità che lo riguardano, attraverso la rappresentazione o la narrazione di quei frammenti di vita nei quali il senso si è come concentrato. Uno sguardo diacronico e sincronico è la nostra curiosità, senza gli accanimenti anagrafico-tematico-catalogatorii che ci tocca subire, come fossero una modalità di vera conoscenza.
Cerchiamo l’emersione di voci autentiche: una bocca che, svuotandosi e aprendosi, permette la circolazione del respiro, del flatus vitae, originando il suono. Per questo, a fianco di recensioni e articoli distesi, proporremo i testi nella loro assoluta nudità, senza biglietti da visita o credenziali. Così come chiamiamo gli autori ad aprire al pubblico ciò che si cela dietro le quinte del loro lavoro quotidiano.
È così che, in maniera assolutamente paritetica, ospitiamo nomi celebri a fianco di esordienti, i cui testi si raccordano in maniera assolutamente naturale, a dispetto delle infinite antologie tematiche che sono in circolazione.
Una parola in merito alla scelta di privilegiare la poesia negli articoli che pubblichiamo. Siamo convinti che la poesia sia come un abito di altissima sartoria. I libri di poesia dovrebbero costare moltissimo e invece faticano a essere pubblicati, nonostante tanti editori di buona volontà. Ebbene siamo convinti che il Grande Stile tornerà a farsi sentire, a mettere in scena una voce non più depotenziata, io grammaticale senza storia, ma storica e carnale, in grado di avvicinare forme di verità sull’uomo.
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