da Le distrazioni del viaggio (Samuele Editore, 2018)
*
Io che scrivo vicino a una finestra
talvolta vedo il mare attraverso i vetri
lo vedo avanzare fino al mio portone
e la mia casa diventa scoglio tempestoso.
Il mare tra le mani è solo un sorso
d’acqua, l’azzurro vero è nelle vastità.
La costa prende vita dagli occhi.
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Roma arde nella luce di luglio
giace con pigrizia orizzontale,
nella distrazione dissolve il suo passato.
Tu invece continui a sezionare la città,
a voler tenere la luce tra le mani.
Sogni di scavare in verticale,
di trovare una dimensione all’eterno.
*
La donna che ci ospita ha mani calde e forti
e porta con sé il silenzio della terra.
Le ore annullate dal viaggio si ricompongono
nell’annebbiarsi della sera, si insediano
in queste case di confine, nel precipizio
delle mura. Le finestre al mattino
ci guardano, sognano il viaggio che faremo.
*
Certe persone chiedono riposo eterno
tu, invece, vivi nelle trasparenze.
Con la precisione dell’amore
conti i letti nelle stanze smisurate
e metti un seme sotto le mie palpebre.
Al mattino le strade bisbigliano,
tramano un disegno comune.
Nelle piazze spargimento di luce.
*
Prima di spirare alcuni fiori
mutano i petali in aureola pallida.
L’aria attorno cerca somiglianza
perde affinità con l’altitudine
lascia che la morte allunghi la sua mano.
Poi la luce irrompe nelle fronde
e ci alziamo del tutto ricomposti
come se fragilità non fosse ogni nostra vena
e l’intero disegno del giorno.
*
Si celebra l’arrivo nel vento del cortile
la luce migra senza impronte né clamore.
L’aria si posa sulle nostre teste chine
ci battezza tutte con lo stesso nome.
E’ strano vedere come in questa fredda quiete
ogni cosa si consumi lentamente,
come tutto alla fine si somigli.
*
Ci vuole un canto nuovo per l’inverno che verrà,
ricami d’oro che lo fermino in leggenda,
lo splendore del grano sempre da una parte
a opporsi al sonno della terra. Il lamento
del lupo alle finestre quando rincasare
è solo un nocciolo di legno e i gesti
si fanno bruni, e stanno tutti tra le mura.
Annalisa Ciampalini (Firenze, 1968), oltre a Le distrazioni del viaggio, ha pubblicato le raccolte L’istante si dilata (Ibiscos, 2008) e L’assenza (Ladolfi Editore, 2014).