“Bisogna andare là sotto”
C’è un pescatore in fondo al molo. Ha un berretto verde in testa e indossa una camicia grigia impregnata di sudore all’altezza delle scapole. Si siede sul cemento e si rigira fra le mani un ampio retino verde. La canna da pesca è abbandonata di fianco a lui.
Avrà preso un pesce? Controllo l’orologio: sono le sei del mattino. Ho ancora tempo, vado a vedere.
Il sole si affaccia all’orizzonte e tinge il mare di rosso come un’enorme bustina di tè. La spiaggia è deserta, gli ombrelloni sono ancora chiusi.
Il pescatore è imbambolato, ha la fronte solcata da tre rughe orizzontali e la bocca socchiusa. Fa ruotare il manico del retino e se lo appoggia sulle gambe. “Niente.”
“Non ha pescato niente?”
Si volta verso di me e inarca le labbra in un sorriso mesto. “Volevo pescare quella bastarda. La Depressione, sa?”
Mi siedo anch’io per terra. “Non vive inabissata?”
“A quanto pare sì. Io ci ho provato, ma forse pesco troppo in superficie.” Si prende la testa fra le mani e tira su col naso.
Afferro un sassolino e lo lancio nell’acqua. “Un modo per portarla a galla esiste, però.”
Scuote il capo, le spalle gli s’incurvano tanto che finisce per assomigliare a una vecchia tartaruga. “Bisognerebbe immergersi e raccoglierla dal fondale. Si fa così, no?”
“Già, si fa proprio così.”
Gli occhi gli si riempiono di lacrime, ma le trattiene. “Io non riesco a immergermi. Là sotto fa troppo freddo, ed è buio.”
Infilo una mano nella tasca dei pantaloni, estraggo il portafoglio e cerco il biglietto da visita. Bingo:
𝘊𝘰𝘳𝘴𝘰 𝘚𝘶𝘣 𝘱𝘦𝘳 𝘱𝘪𝘰𝘯𝘪𝘦𝘳𝘪 𝘥𝘦𝘭𝘭’𝘢𝘣𝘪𝘴𝘴𝘰
Glielo porgo. “Il numero di telefono è sul retro.”
Mi rivolge un’occhiata sospettosa, lo prende e se lo sventola davanti al naso. “Dice che si può imparare?”
“Sempre. E si può anche guarire. Però bisogna andare là sotto.”
Una lacrima gli guizza attraverso le ciglia e scivola giù lungo lo zigomo. “Ci penserò, grazie.” Mette il biglietto da visita nel taschino della camicia.
Mi alzo in piedi. “Io là sotto ci sono stato. Il freddo passa. Come vede, ora sono qui.” Mi riavvio verso la spiaggia.
Una mano nodosa mi si poggia sulla spalla. “È vero che quando si risale la Depressione si trasforma, e il lumino che ha in testa si riaccende?”
“Per me è stato così.”
La mano si ritrae. “Vado a comprare le bombole.”
Mi volto e sorrido al pescatore. “Ottima idea.”