BUONE NOTIZIE: “L’uomo della Provvidenza”

Esce a settembre il secondo capitolo di “M”  di Antonio Scurati. Nuova Ciminiera mostra in anteprima la copertina del libro.

di Fania Petrocchi

Continua con “M – L’uomo della provvidenza” (ed. Bompiani) la gigantesca opera di  Scurati dedicata alla figura di  Benito Mussolini. Il primo volume – che reca come sottotitolo “Il figlio del  secolo” –  ha vinto l’edizione 2019 del Premio Strega. Questo secondo  capitolo dell’opera racconta gli anni in cui il regime si consolida in Italia, coprendo l’arco temporale che va dalle “leggi fascistissime” e liberticide, promulgate nel 1925, alle celebrazioni per il decennale della marcia su Roma (1932).

Nuova Ciminiera considera buona la notizia di  questa imminente uscita per due ordini di motivi. Uno legato alla poetica di  Scurati e l’altro per entrare in punta di piedi  in un dibattito che si  è aperto con l’avvio del progetto, caduto in un momento della nostra cronaca politica in cui molti si  sono divertiti, citandolo forse a sproposito, con Gianbattista Vico.  La realtà è che l’Italia della cultura non ha mai voluto fare del tutto – e chiudere – i conti con il fascismo.

Crediamo che Scurati nella sua attività di romanziere si  ostini da anni a combattere una concezione naturalistica e tradizionalista della letteratura e che lo faccia mescolando  volutamente e sapientemente dati storici e di finzione pura. Ha cominciato nel  2009 con “Il bambino che sognava la fine del mondo”, un romanzo  in cui venivano citati, deformandoli e piegandoli alle esigenze necessitanti dell’invenzione, fatti autobiografici  e della cronaca italiana. Ha proseguito con la biografia romanzesca,  ma non romanzata, di  Leone Ginzburg ,“Il tempo migliore della nostra vita” (2015), per poi approdare al progetto della trilogia dedicata a Mussolini. Quest’opera non è un romanzo storico propriamente detto e neppure un testo con pretese di completezza storiografica, ma incarna  quel mix in cui si  realizza la necessaria <<cooperazione tra il rigore della scienza storica e l’arte del racconto romanzesco>>. Nella società postmoderna, nell’epoca di internet  Scurati sembra volerci dire che non puo’ esistere una realtà che prescinde dalla soggettività di  chi scrive e di  chi legge. E questa verosimiglianza evocativa è da sempre il terreno fertile ed esclusivo della Poesia.

Il secondo motivo che ci ha indotti a fornire questa anticipazione, è la possibilità nel nostro piccolo di dare libera voce al pensiero di  Scurati. Ci sembra che le sue parole non si possano fraintendere. Non è imminente  in Italia o altrove il pericolo di un ritorno al passato: <<Mussolini è la maschera novecentesca del potere…Una maschera che molti leader di  quello e di questo secolo indossano, anche inconsapevolmente>> dice Scurati. E ancora: <<Mussolini si  definiva con orgoglio “l’uomo del dopo” nel senso  che era capace di  arrivare un istante dopo su un evento e di  cavalcarlo…Lui non incarna il leader che guida le masse, secondo  la sua visione politica, ma, al contrario, ha creato il modello del leader che  segue e asseconda i movimenti delle masse>>.

In questo senso, dunque, Mussolini può essere considerato il prototipo di quei leader politici contemporanei che, in ogni latitudine, conquistano il potere ripetendo le massime dell’uomo comune e “cavalcando” l’onda dei sentimenti dominanti. Si tratta però di una  delle possibili modalità  di  esercizio della leadership politica, non certo dell’unica possibile o di quella prevalente,  sulla quale  siamo chiamati tutti a vigilare. Con senso critico e rigore etico.

 

 

 

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